CHI SIAMO

Emanuela Baglietto

si è laureata presso la Facoltà di Architettura di Genova ed ha iniziato a collaborare con RPBW a Genova nel 1988. Ha lavorato come architetto responsabile di numerosi progetti e concorsi, inclusa la sede del Credito Industriale Sardo a Cagliari.

È divenuta partner nel 1997. È stata responsabile di molti progetti in Europa e negli Stati Uniti, inclusi il Mercedes-Benz Design Center a Stuttgart, il Nasher Sculpture Center a Dallas, l’ampliamento dell’Isabella Stewart Gardner Museum a Boston e l’Astrup Fearnley Museum a Oslo.

Tra i progetti più recenti troviamo il Centro Botín a Santander. È attualmente responsabile di un grande progetto residenziale a Sydney e di un progetto per un museo di arte contemporanea a Istanbul. Ha anche tenuto conferenze in molti paesi europei.

Nel corso degli ultimi tre anni, dopo circa trent’anni di lavoro dedicati interamente all’architettura, ha iniziato anche ad occuparsi della storia dei cantieri Baglietto appartenuti alla famiglia fino al 1983. E’ nata così l’idea di una mostra che potrà esser riallestita in luoghi e contesti diversi.

«Organizzare la mostra mi ha dato la possibilità di fare un enorme lavoro di ricerca e di catalogazione storica di progetti e di storie del cantiere di cui avevo solo una vaga percezione, originata dai racconti famigliari. Ho riscoperto l’incredibile quantità di progetti realizzati; l’irriducibile ricerca dell’evoluzione tecnologica e il costante desiderio di sperimentazione che ha da sempre caratterizzato il fare della mia famiglia»

 

Matteo Orlandi

nato a Genova il 09/05/1977, laureato in Architettura a Genova e a Vienna; dopo molte esperienze professionali in Italia, Europa, Ucraina e in Ghana dove segue la progettazione e il completamento dello Stadio di Accra per la Coppa d’Africa del 2008, diventa architetto nello studio RPBW (Renzo Piano Building Office) dove lavora su vari progetti dal concept fino alla realizzazione dal 2008 al 2015, tra cui l’Harvard Art Museum, il Quartiere Le Albere e il Museo delle Scienze a Trento.

Dal 2016 è titolare dello STUDIOMOA con sede a Genova, studio di progettazione architettonica ad ampio raggio d’azione, dalla progettazione museale alla grafica fino alla pura progettazione edilizia a diverse scale d’intervento.

Ha curato insieme a Emanuela Baglietto il concept e la realizzazione della mostra e del libro Baglietto Un Sogno Sul Mare: “Lo sviluppo e la realizzazione della mostra hanno condensato in pochi mesi un’esperienza straordinaria che mi ha permesso di riscoprire e raccontare a tutti una storia ancora poco conosciuta ma universale, una storia quasi arcaica come il rapporto dell’uomo con il mare”.

Sito web: matteoorlandi.net

LA MOSTRA

 

A cura di:

Curatore: Arch. Emanuela Baglietto
Ricerca Storica: arch. Emanuela Baglietto, arch. Piero Maria Gibellini
Allestimento: arch. Emanuela Baglietto, arch. Matteo Orlandi, arch. Laura Arrighi, dott.ssa Mariateresa Campolongo
Coordinamento e Direzione Artistica: arch. Matteo Orlandi

Collaboratori: arch. Enrico Ginocchio, Bianca Sibilla, Camilla Grillone, Claudia Leoni, Giorgia Console, arch. Valentina Bertino
Fotografie: Varagine.it, archivio storico Baglietto, archivio Emanuela Baglietto
Grafica: Artiva
Comunicato Stampa: dott.ssa Mariateresa Campolongo

 

La storia dei Cantieri Baglietto

La mostra ripercorre la storia dei Cantieri Baglietto soffermandosi sulla produzione degli yacht che a partire dagli anni ’50 segnarono l’inizio della realizzazione in serie di imbarcazioni su larga scala. E’ in questo periodo che la ricerca tecnologica associata alla capacità delle maestranze locali porta le barche Baglietto a notorietà internazionale. La storia inizia nel 1854 con il suo fondatore Pietro Baglietto che in pochi anni trasforma il primo cantiere di gozzi e canotti in un cantiere di imbarcazioni da diporto e successivamente di barche a vela da regata che porteranno a una serie di trionfi storici. In contemporanea inizia lo sviluppo dei motoscafi e nel 1906 viene varato Giuseppina, il più grande yacht da crociera a motore ausiliario. Dello stesso periodo è la costruzione del primo aliscafo al mondo. Durante la prima guerra mondiale vengono realizzate imbarcazioni militari il cui esempio più noto è il MAS da cui Gabriele d’Annunzio trarrà il motto “memento audere semper”. Il cantiere continua la sua evoluzione e negli anni ’20 le barche da competizione vincono ancora sia nel settore della vela che in quello motonautico. Durante la seconda guerra mondiali produce nuovamente imbarcazioni militari.

Con gli anni ’50 inizia l’era del motoryacht da crociera e, con la serie dedicata alle isole mediterranee e l’avvento del compensato marino, vengono sperimentate nuove tecniche di costruzione che permettono grandi innovazioni sia di design che di prestazioni.

Lo sviluppo continua con le serie metriche degli anni’70 con i 18M, 16,50M e i 20M e successivamente con nuove soluzioni tecnologiche compreso l’uso dell’alluminio e studi sperimentali di idrodinamica legati allo sviluppo delle carene plananti che portano a prestazioni di velocità sorprendenti.

Associata a questa ricerca di tipo scientifico la tradizione artigianale di grandi maestrie produceva la maggior parte dei componenti in casa creando una qualità del prodotto eccezionale e non tipica delle produzioni in serie. Negli anni ’80 il cantiere Baglietto diventa pioniere delle costruzioni in alluminio.

 

Tradizione e innovazione

Il binomio tradizione e tecnologia nell’evoluzione della nautica e della produzione del Cantiere è il principio informatore della mostra. Disegni, modelli, fotografie, quaderni di produzione e qualche filmato illustrano l’evoluzione del design dai primi scafi prodotti dai maestri d’ascia praticamente senza piani di costruzione fino alle barche di oggi frutto tecnologie computerizzate molto sofisticate.

Infatti l’attuale proprietà, il gruppo Gavio, coniuga una sofisticata ricerca tecnologica alla tradizione di una solida storia artigianale per la realizzazione dei grandi motoryacht contemporanei.

 

 

RINGRAZIAMENTI